Noi atleti da un certo punto di vista siamo fortunati perché possiamo viaggiare tanto, ma dall’altro lo siamo meno, perché non riusciamo a vedere granché dei luoghi che “visitiamo” perché il viaggio è dedicato agli allenamenti e finalizzato ad una gara. Il (poco) tempo libero che abbiamo lo usiamo per ricaricare le pile riposandoci.
A volte i viaggi sono particolarmente lunghi a causa degli spostamenti per andare in aeroporto, dell’attesa all’imbarco oltre che per il viaggio in sé, quindi spesso ci troviamo a trascorrere diverse ore in viaggio per raggiungere una meta senza considerare l’impatto delle ore di fuso orario, che non aiutano mai. Quindi a volte i viaggi ci “distruggono”!
Il viaggio più lungo che ho fatto ad oggi, è stato quello con destinazione Australia: era il lontano 2007 ed era uno dei primi viaggi lunghi che facevo; era previsto uno scalo a Bangkok con diverse ore di fuso orario da smaltire.
Non ricordo quante siano state le ore di volo, ma so che all’inizio facevo una gran fatica a dormire: ero lì seduta su quelle poltroncine apparentemente comode dell’aereo, ma dove però non puoi allungare le gambe e tanto meno muoverti più di tanto. Fortunatamente a un certo punto sono crollata, stanca e distrutta, con la testa a penzoloni che ciondola di qua e di là. A casa mia era notte fonda e per fortuna il mio orologio interno era ancora tarato sull’ora italiana.
Ogni volta che arrivi in hotel e fai il check-in, vorresti solo fare una doccia e buttarti sul letto e riposare per recuperare quell’effetto jet-lag fastidioso e invece, indipendentemente dall’ora in cui arrivi, devi cercare subito di adattarsi al fuso orario locale per poter prendere in mano la situazione.
Quando arrivi in albergo, la speranza è sempre quella di trovare un letto comodo come piace ad ognuno di noi, ma spesso questa speranza viene disillusa e ci dobbiamo accontentare di supporti troppo morbidi che fanno la conca o altre volte troppo rigidi. In entrambi i casi abituarsi è d’obbligo ma richiede tempo.
È compito allora dello stretching e della fisioterapia rimetterci in sesto, perché il cambio di materasso durante le trasferte come anche nella vita di tutti i giorni, può farci dormire male arrecandoci dolori alla schiena, risvegli frequenti durante la notte e incapacità di recuperare dalle fatiche della giornata. Questo accade ogni qualvolta si dorme su un materasso non di qualità e non studiato apposta per noi.
Anche se siamo spesso in viaggi, in posti bellissimi, l’unica cosa che vorremmo prima di ogni altra, è un sonno tranquillo e ristoratore nel nostro letto, per poter iniziare ogni giorno nel migliore dei modi.