Sono appena rientrato da un’esperienza più unica che rara di una gara ultra dove ho fatto assistenza ad una ragazza che ha deciso da diversi anni di essere “Ultra”. Dietro a questa parola c’è un vero e proprio mondo e ieri proprio durante le premiazioni di questa gara massacrante mi sono venuti in mente alcuni concetti che voglio condividere con voi.
Li scrivo di getto perché sono ancora caldi e ben chiari. In questo contesto mi riferisco a gare di “ultra running” cioè dove si corre o dove si cammina su strada e la distanza da percorrere supera quella della maratona (42km). Il tutto regolamentato da due semplici parametri: punti di ristoro e/o punti di controllo e tempo massimo (cancelli).
C’è un tracciato deciso dall’organizzazione dove all’interno, ci sono dei punti di riferimento che sono i ristori dove gli atleti trovano del cibo, delle bevande, assistenza medica e zone dove riposare/dormire. Gli atleti devono transitare ai ristori entro un determinato tempo.
Riassumendo c’è la partenza, una distanza da percorrere, dei punti di controllo, dei ristori, un arrivo entro un determinato tempo che viene fissato e poi c’è tutto il resto.
Con “…e poi c’è tutto il resto…” iniziamo a dare alcuni numeri: ad esempio la distanza che potrebbe essere percorsa dagli atleti può arrivare a 285km! Il tempo massimo è di 48 ore, diviso in 5 punti di controllo e ristori – sì ho scritto bene, 48 ore no stop.
Domanda tipica di molti: “Ma senza dormire?”.
Risposta tipica: “Si!! Ma dipende da quanto sei stanco, se hai sonno occorre fermarsi e riposare”
E poi c’è la realtà di chi è FINISHER o per meglio dire ULTRA.
Estratto di testo del dopo gara di questa ragazza:
“…sapevo anche che le crisi ci sarebbero state e ne ho avute parecchie credetemi, perché dormire 45 minuti suddivisi in tre pause per 47 ore e 30 non è facile. Crisi di sonno pazzesche, ho addirittura camminato mentre dormivo…”
Chi è questa ragazza speciale con doti incredibili fuori dalla norma? Ha eseguito allenamenti segretissimi, con le più innovative tecnologie con speciali metodi?
Cerco di rispondere poiché può essere molto utile a chi si avvicina a questo mondo. Questa ragazza è una come te, sì una come te che stai leggendo. Una persona normale, che ha semplicemente DECISO di essere ULTRA. E che cosa vuol dire?
Vuol dire che quando si prendono certe decisioni, un po’ fuori dagli standard ai quali siamo abituati, ci sono anche una serie di decisioni consequenziali che permettono di realizzare queste imprese che apparentemente possono sembrare improvvisate, ma tutto viene preparato, anche gli imprevisti! Si è pronti a risolvere nel miglior modo possibile ogni problematica per arrivare alla finish line entro il tempo massimo.
Il sonno anche se sei un ULTRA c’è, poco, ma c’è e non vi rendete conto di quanto è importante, come in questo caso. Come si dorme? In luoghi, orari, posti e con i mezzi che si hanno a disposizione. Si potrebbe migliorare il SONNO durante una gara ULTRA? Sì e ci sono molti aspetti ancora da esplorare come la posizione, dove si dorme, per quanto tempo in base allo sforzo, ecc. Questo mio pensiero vuole essere un campanello di curiosità per dirti: “Anche se hai deciso di essere ULTRA, prima o poi ti viene sonno, organizzati!!”
In bocca al lupo a tutti quelli che hanno scelto di essere ultra!
Riccardo Marini – The Total Training