TECNICHE DI RECUPERO POST ALLENAMENTO
Per coloro che fanno allenamento, il recupero è fondamentale quanto l’allenamento stesso. «È uno degli elementi cardine dell’allenamento che si organizza secondo un ciclo» sostiene il personal trainer Gaetano Sicilia «che di norma prevede lo stimolo, l’adattamento che il corpo subisce in funzione di questo stimolo e, appunto, il recupero». L’efficienza di un percorso allenante prevede dunque questi tre passaggi e se il recupero è incompleto, la prestazione successiva risulterà inferiore. O non garantirà l’adattamento delle capacità atletiche dello sportivo».
Durante il recupero post allenamento l’organismo si “ripara” e il recupero serve a ripristinare lo stato funzionale precedente all’allenamento e a potenziare le risorse esistenti. Il recupero può essere immediato, quando è interno al movimento o al gesto atletico; a breve termine, sempre all’interno dell’allenamento e può essere inquadrato come la pausa di rigenerazione tra una serie di esercizi e l’altra; a lungo termine, all’esterno dell’allenamento, è il momento che separa una sessione dall’altra. Il tempo di recupero a lungo termine può essere occupato o meno.
Durante il recupero, infatti, «si possono fare determinate cose o non fare niente. In questo caso si parla di recupero passivo: si tratta solo di aspettare che il corpo rientri nel suo contesto di equilibrio e da quel momento in poi, attraverso un allenamento, ritrovi un nuovo stimolo. Oppure si può velocizzare il tempo di recupero attraverso un’attività fisica, generalmente molto più blanda dell’allenamento stesso». Utilissimo lo stretching, ma anche l’elettrostimolazione e, in alcuni casi particolari, la crioterapia. Cristiano Ronaldo è un appassionato del genere: il calciatore portoghese che ha militato nella Juventus ama immergersi nel ghiaccio soprattutto dopo le partite. Anche quelle serali. Contrariamente a quanto si può comunemente pensare, restare qualche minuto nel ghiaccio permette ai muscoli di rilassare i tessuti e sciogliersi. Secondo Gaetano Sicilia «vanno bene anche i massaggi, utili a far ripristinare il sistema muscolare alterato durante lo stimolo allenante».
Fondamentalmente, dunque, le possibilità sono due. Ed entrambe sono efficaci. «Allo stesso tempo entrambe possono essere condizionate da una serie di caratteristiche: dalla condizione psicofisica generale dell’atleta al fulcro dell’allenamento. Poi contano il sesso e l’età. Queste sono condizioni soggettive. Tra le condizioni oggettive va considerata senza dubbio la qualità del sonno e la quantità del sonno. Da non sottovalutare lo stile di vita, che incide sempre sul recupero