Riprendersi dopo un infortunio… più forti di prima!
Se durante la performance sportiva accade un incidente di percorso è necessario mettere un punto all’attività per un periodo di tempo direttamente proporzionale all’entità del danno. È l’occasione per riprendersi più forti di prima.
Può capitare di infortunarsi durante l’attività fisica. Può trattarsi di un problema di entità lieve o, al contrario, più serio. In ogni caso è necessario fermarsi per dare il tempo alla parte del corpo coinvolta di riprendersi al meglio e tornare ad affrontare la competizione con ancora maggiore convinzione. È dura, inutile negarlo. Soprattutto nel caso di coloro che fanno dello sport il proprio lavoro. Recuperare nel modo giusto e secondo i tempi necessari, però, consentirà di riprendersi e tornare “in campo” più forti di prima.
Parola d’ordine: gradualmente
Dopo un periodo di riposo forzato è praticamente impossibile riprendere l’attività fisica con i ritmi sostenuti prima dello stop. Spesso, però, l’entusiasmo dell’avvenuta guarigione, fa perdere di vista l’importanza di tornare a praticare lo sport in modo molto graduale. La prima sessione, in particolare, ha un ruolo importantissimo: oltre a dover essere molto soft, ha lo scopo di verificare che non si avverta più “fastidio” nella zona infortunata. Solo a questo punto si può pensare di ricominciare ad allenarsi, pianificando un percorso all’insegna della gradualità e della costanza.
Piano piano si ritorna a gareggiare
Una volta accertato che non si avverte neanche un seppur minimo fastidio, è possibile riprendere gli allenamenti, limitandone numero e durata. Un esempio? Se un runner, prima dell’infortunio, si allenava quotidianamente su distanze non inferiori ai dieci chilometri, in questa prima fase di ripresa, sarà meglio che riduca le uscite a giorni alterni. E non andando oltre i cinque chilometri a sessione. La corsa dovrà essere costante, senza accelerazioni e mirata, come si dice in gergo, esclusivamente per far “girare le gambe”.
La situazione migliora ma…
…meglio avere ancora pazienza e non forzare l’allenamento. Il fisico si sta riprendendo e sta anche riprendendo a lavorare seriamente. Dopo le prime due settimane di atteggiamento vigile, è possibile iniziare a introdurre qualche piccola difficoltà. Come, ad esempio, aumentare le sessioni di allenamento. Solo successivamente si potrà pensare, prendendo ancora in esempio il caso del runner, di incrementare il ritmo o la quantità di chilometri da percorrere.
E per finire, stretching
“Allungare” e rilassare il muscolo dopo ogni sforzo è importantissimo. Durante l’attività fisica i muscoli tendono a contrarsi per lo sforzo. Quindi, a fine pratica, è necessario far in modo che si rilassino con uno stretching mirato ma mai forzato, soprattutto all’inizio. Non si dovrà mai avvertire alcun senso di dolore. L’attività di stretching è fondamentale anche perché è completa, giacché si svolge attraverso esercizi che coinvolgono muscoli, tendini, ossa e articolazioni.
Aiuti “alimentari”
L’alimentazione può aiutare anche in caso di recupero post trauma sportivo. Il cibo “giusto” gioca un ruolo fondamentale nei processi di riparazione e antinfiammatori e sostiene la massa muscolare messa a dura prova durante il periodo di fermo.