Una bella notte di sonno, così come un napping di qualche minuto dopo pranzo, non è solo un modo per rilassarsi e spegnere il cervello; prima di tutto perché il cervello non si spegne mentre dormiamo, secondo perché il sonno ha l’importante funzione di consolidare e “fare ordine”.
Esiste una sottile relazione tra riposo, apprendimento e memoria: diversi studi effettuati sia su animali che sull’uomo suggeriscono che la quantità e la qualità del sonno impattano profondamente sul processo di apprendimento e di conseguenza sulla memoria. Pare che il nostro cervello riesce a consolidare meglio le informazioni se dopo averle apprese, “schiaccia un pisolino”.
Come incide il sonno su apprendimento e memoria? In due modi distinti:
Prima di tutto la persona privata del sonno non riesce ad imparare perché non riesce a focalizzare l’attenzione in modo ottimale. Così facendo i riflessi sono rallentati e la capacità di reazione è compromessa. Inoltre, il sonno ha il ruolo fondamentale di consolidare nella memoria le informazioni raccolte, aspetto fondamentale per l’apprendimento.
Il processo di apprendimento così come la memoria, vengono spesso descritti riferendosi a tre diversi “momenti”: acquisizione, ovvero introduzione di nuove informazioni nel cervello; consolidamento, quindi come le informazioni diventano stabili nel nostro cervello ed infine richiamo, è quella capacità di accedere alle informazioni dopo che l’apprendimento è stato memorizzato.
Ognuna di queste funzioni è necessaria per il corretto funzionamento della memoria. Acquisizione e richiamo si verificano solo durante la veglia, ma dagli studi condotti si evince che probabilmente il consolidamento della memoria avviene durante il sonno o il riposo, attraverso il rafforzamento delle connessioni neurali che formano i nostri ricordi. Il cervello quindi per ricaricarsi necessita più genericamente di riposo che non è per forza sonno ma anche solo di distaccarsi dallo smartphone a da tutto ciò che può rappresentare un’interferenza.
Memoria e riposo sono senza dubbio correlati: il momento in cui avviene la codifica dei ricordi, deve necessariamente essere seguito da una fase di consolidamento al fine di memorizzarli. Il riposo potenzia questa fase perché mentre ci rilassiamo l’ippocampo e la corteccia cerebrale comunicano meglio creando migliori connessioni neurali.
Quindi un sonno sano è essenziale per un apprendimento ottimale.