Cosa ci si aspetta e come ci si sente alla vigilia di un IronMan?
Dopo otto mesi di intensa preparazione incastrando, o cercando di incastrare tutto, dal lavoro agli impegni in famiglia, allo svago, ci si sente quasi come prima di un esame importante, tesi ma al tempo stesso consci che di lì a pochi giorni ci si sentirà “liberi” di non dover rispettare programmi di allenamento. Liberi dalle paure di sbagliare o di “non arrivare a”..
Da mesi desidero questo mio primo Ironman. Una gara per mettermi alla prova, per ripagarmi di tutti i sacrifici fatti e del tempo dedicato. Questa rappresenta però anche la gara che più di tutte mi spaventa.
Eppure, tutto questo non sembra apparentemente avere un senso: in fondo sto facendo ciò che più mi piace – amo questo sport, mi fa sentire bene – e poi posso dire di gareggiare in uno dei più bei scenari paesaggistici italiani, rappresentato appunto dalla nostra Romagna.
Alla fine credo che la sfida più grande sarà rappresentata, non tanto dal tempo impiegato e dalla prestazione personale in gara, ma dal non perdere mai l’entusiasmo. La passione e la lucidità, più che le gambe, sono ciò che ti fa arrivare alla “finish line”. Non importa come o quando: la vittoria sarà arrivare sorridente e felice nonostante tutto.