La vita di un atleta professionista si svolge spesso lontano da casa. Trasferte per allenamenti e gare sono tra le cose da programmare con largo anticipo, così come gli spostamenti frequenti per attività legate ai propri brand tecnici e seguire da vicino tutte le novità sui prodotti. Di questo e molto altro abbiamo voluto parlare con Alessandro Degasperi.
Ciao Alessandro. Insomma, una vita da “nomade” per chi pratica triathlon?
Assolutamente si. Ci si sposta tanto ma non solo per gareggiare. Gran parte degli spostamenti sono infatti concentrati nel periodo di preparazione in modo tale da potersi allenare sempre con temperature gradevoli.
Immagino che c’è dell’altro..
Si. Oltre le attività legate ai propri brand e ai vari camp da me organizzati o in cui mi viene richiesto di partecipare c’è il periodo che si passa a casa. Il tempo a disposizione viene quindi suddiviso tra allenamenti, impegni familiari e dalla vita di tutti i giorni. Tutto questo potrebbe risultare un po’ stressante.
Dunque, come affrontare tutto questo?
Semplice. Bisogna ritagliarsi nell’arco della giornata dei momenti di riposo e la sera dedicare le giuste ore al sonno. Quando dico giuste intendo che devono tener conto dei volumi di allenamento svolti. Più il carico di lavoro aumenta (all’aumentare anche dell’età) e più è necessario regolarizzare le ore di sonno per permettere di mantenere sempre un livello ottimale di rendimento, in allenamento e in gara. Io cerco di dormire circa 8 ore per notte e, quando riesco, ciò mi permette di svegliarmi riposato e pronto per affrontare le mie giornate che sono quasi sempre abbastanza intense.
Quali le accortezze, invece, in caso di trasferte?
Per quanto riguarda le trasferte è necessario potersi assicurare un livello di qualità del sonno più simile possibile a quello di quando sono a casa. Anche per questo motivo non si arriva mai il giorno prima di gareggiare. Di solito arrivo una settimana prima per poter dare tempo al mio corpo di adattarsi. In questo mi aiuta anche il Set ReActive composto da materasso singolo (topper) e cuscino conservati in un bel trolley da viaggio. Comodo negli spostamenti in auto, leggermente meno in aereo quando si viaggia per una gara, perché può rappresentare un bagaglio aggiuntivo però con un po’ di impegno si riesce ad organizzarsi per portarlo anche in aereo.
Hai sempre avuto questa attenzione al recupero?
L’ho sviluppata nel corso della mia carriera sportiva complice anche l’aumentare dell’età. Ogni minuto guadagnato in questa fase è prezioso per affrontare tre allenamenti al giorno al meglio della condizione. Oggi è un aspetto da cui non posso prescindere. Consiglio a tutti di puntare sempre su prodotti che migliorano il proprio benessere fisico e mentale, a prescindere dal livello prestativo. Stare bene nella vita di tutti i giorni è la base di tutto!