Dagli esordi alla direzione generale
La mia storia professionale è un po’ speciale avendo ricoperto tutti i ruoli nel ciclismo professionistico. Nasco come corridore con poche velleità di vittoria, successivamente alla laurea in scienza motorie mi sono spostato sulla preparazione iniziando col ciclismo giovanile per poi passare, prima come preparatore e poi come direttore sportivo, in una delle squadre italiane più forti di sempre: la Mapei – Quick Step.
Nel 2003 sono approdato in Belgio con la Quick Step – Davitamon sempre con la doppia veste di preparatore e direttore sportivo, raggiungendo risultati importanti come i Campionati del Mondo, la Milano Sanremo e il Giro d’Italia. Infine, nel 2011 mi sono trasferito in Lussemburgo con la Leopard Trek ricoprendo il ruolo di responsabile della performance. Lì siamo riusciti grazie alle capacità degli atleti, a raggiungere importanti risultati e altrettante importanti vittorie al Giro delle Fiandre, alla Parigi-Roubaix, al Giro d’Italia e alla Vuelta a España.
Nel 2013 sono passato in direzione generale della squadra e nel 2014 ho collaborato alla nascita di Trek Factory Racing, attuale Trek Segafredo. Da allora ricopro il ruolo di General Manager. Questo ruolo mi vede coinvolto nella gestione di risorse umane nonché risorse economiche del team. La doppia veste che da sempre ha contraddistinto la mia carriera, mi ha permesso di restare sempre focalizzato sull’obiettivo primario per un atleta: la performance. Questo aspetto orienta tutte le decisioni strategiche che orbitano attorno al team: dalla gestione delle partnership, all’organizzazione logistica delle competizioni, alla gestione del team e dello staff.
La scelta della partnership: Dorelan ReActive
Una delle partnership instaurate negli ultimi anni, e che va nella direzione di fornire un supporto alla performance degli atleti, è quella con Dorelan per il prodotto Dorelan ReActive, il primo materasso dedicato agli sportivi studiato per migliorare le loro performance e il loro recupero. Recentemente il tema del recupero è stato sempre più valorizzato e si è acquisita sempre più consapevolezza di quanto questo elemento sia parte integrante e tangibile dell’allenamento.
Il ruolo che un buon recupero ha sulla performance nel ciclismo è chiaro ed evidente. Il ciclismo è uno sport itinerante, che comporta continui spostamenti (si è in trasferta per circa duecentocinquanta giorni l’anno) e cambi di struttura con conseguente cambio di sistema letto. L’atleta è quindi sottoposto in maniera continuativa a una fase di adattamento che non gli permette di recuperare al meglio e di conseguenza, di esprimere il massimo delle proprie potenzialità.
Ancor più che in altre discipline sportive, il ciclista deve prestare attenzione a questo “marginal gains” che è determinante per il risultato finale ovvero la performance. Come dicevo precedentemente il recupero è parte integrante dell’allenamento: come il secondo viene modulato e programmato durante la stagione, allo stesso modo deve essere gestito il recupero.
La programmazione della stagione
Nel periodo invernale dove gli atleti hanno un po’ più di libertà – prima nel periodo di vacanza poi nella parte di preparazione vera e propria – il sonno è regolato in base ai loro orari di giornata. avvicinandosi agli impegni sportivi e dunque aumentando i carichi di allenamento, è chiaro che anche il sonno viene regolamentato all’interno della programmazione dell’allentamento evitando che gli atleti vadano a dormire troppo tardi cosi come non vogliamo che si sveglino troppo tardi perché l’esercizio fisico ne risente.
Ci sono buone regole che vanno rispettate come la durata del sonno che viene modulata in relazione a quello che è l’esercizio fisico vero e proprio. Mentre nei training camp c’è una certa lassità e disponibilità a dare più libertà all’atleta, quando ci spostiamo sul periodo agonistico o sulle gare a tappe di tre settimane il sonno è fondamentale. Le otto ore possono anche diventare dieci o undici a seconda della fatica dell’atleta e in relazione a quanto speso durante la tappa.
Maggior attenzione è riservata ai grandi Giri rispetto alle corse di un solo giorno: mentre nella gara di un giorno l’atleta dà tutto in quelle sei o sette ore di gara, in una gara a tappe il risultato finale viene conseguito dopo tre settimane. Bisogna quindi porre più attenzione ai dettagli – in primis al tempo di riposo: riposare bene un’ora in più al giorno al termine di tre settimane equivale a un giorno in più.
L’importanza della partnership
Per questo motivo la partnership con Dorelan ReActive è di grande valore. Avere dei prodotti tecnici che ti permettono di riposare in modo corretto ed avere un vantaggio rispetto all’avversario è un valore aggiunto. Riposare bene aiuta inoltre a prevenire gli infortuni e a evitare infiammazioni che portano successivamente all’infortunio; questo è molto importante soprattutto se consideriamo la durata dei grandi giri.
Devo dire anche che è importante avere un buon riposo non soltanto in fase preventiva, ma anche dopo un infortunio come dopo una caduta, cosa molto comune nel ciclismo. Avere un prodotto che aiuta a riposare bene sicuramente permette di recuperare prima da un infortunio.
Abbiamo iniziato la collaborazione con Dorelan grazie al topper ReActive durante il Giro di Svizzera 2017 dove gli atleti hanno avuto un primo contatto con i prodotti. Il feedback è stato positivo: poter dormire tutti i giorni sullo stesso prodotto dà maggior garanzia rispetto a dover cambiare ogni notte il materasso e non sapere cosa su cosa si dormirà.
A fianco nel Giro d’Italia #101
Abbiamo collaborato durante il Giro d’Italia del 2018 cambiando il materasso delle diverse strutture ricettive dove alloggiavamo permettendo così ai ragazzi di dormire sempre sullo stesso materasso ReActive. Ogni ciclista aveva il proprio materasso realizzato in funzione delle loro misurazioni corporee e delle loro abitudini di sonno. Così facendo, abbiamo azzerato gli effetti dell’adattamento, permettendo di avere atleti riposati senza dolori alla schiena o male al collo pronti ad affrontare le tappe del Giro. Inoltre, questo dialogo permette non solo agli atleti di vivere i benefici di un miglior riposo, ma allo stesso tempo possono dare feedback per implementare i prodotti e renderli sempre più adeguati al sonno del ciclista.
I progetti in cantiere
Un altro progetto cui stiamo lavorando per dare continuità a quanto fatto materialmente durante il Giro, è quello di dedicare durante l’anno, delle ore alla formazione sul tema del recupero, con un focus particolare sull’igiene del sonno, in quanto è fondamentale che gli atleti capiscano cosa sia il recupero e quali siano i metodi e i mezzi per riposare adeguatamente.
Come manager sono molto soddisfatto della partnership. L’obiettivo è continuare a dare un contributo tangibile al progetto per far sì che non sia solo lo sportivo professionista a trarne beneficio ma soprattutto la persona “attiva” in modo da migliorarne il recupero e, di riflesso, garantirgli una vita migliore.
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