Il ruolo del sonno nelle
discipline di ultra endurance

Una delle componenti fondamentali della vita di uno sportivo è, senza dubbio, quella legata al recupero. Dal momento in cui si interrompe l’attività sportiva/allenamento vengono messi in atto tutta una serie di processi affinché il fisico sia pronto quanto prima per una nuova sessione. 

Un ruolo primario, nel processo di recupero lo riveste il sonno. Un atleta non può prescindere dalla qualità del sonno. 

Nel mio caso, come atleta di una disciplina di ultra endurance è fondamentale ricercare l’ottimizzazione a livello anche di quantità del sonno. Durante le lunghissime avventure, soprattutto quelle in modalità “no-stop”, le ore di sonno talvolta sono ridotte a vere e proprie sessioni di “microsonni” (powernap il termine tecnico).

Il microsonno altro non è che una pausa molto veloce (della durata orientativa massima di 20-25’) in cui si cerca di sprofondare nel sonno per poi risvegliarsi velocemente e rimettersi in marcia. Descritta così può sembrare uno strumento di tortura, in realtà richiede allenamento e adattamento fisico al recupero veloce. 

Durante la mia attività le fasi fondamentali legate al recupero sono due: 

Il recupero “quotidiano”
Ogni giorno è fondamentale allenare il fisico a recuperare utilizzando poche ore di sonno nella fase notturna. Per riuscire a ottimizzare questo aspetto è imprescindibile l’utilizzo di tutte le accortezze e le tecniche più importanti, a partire dai materiali. Materasso e cuscino rivestono un ruolo fondamentale in quanto sono lo strumento cardine per far si che il fisico riesca a recuperare nel minor tempo possibile. Durante gli anni sono riuscito ad ottimizzare questa fase, abituando il fisico a recuperare completamente dalle attività di allenamento e lavoro quotidiano in poche ore di sonno profondo (5-6 al massimo)

Il recupero “straordinario”
Ovvero la capacità, durante lunghe avventure in cui si dorme circa 3-4 ore a notte e si deve essere pronti ogni mattina a rimettersi in sella per 12-14 ore di pedalata con grandissimi dislivelli. Durante la mia ultima avventura, ad esempio, è stato fondamentale l’utilizzo di un prodotto “da viaggio” che rendesse più confortevoli possibili i letti degli hotel in cui erano fissate le sedi di tappa dell’Appennino Bike Tour. Pedalare ogni giorno 280-290 km con dislivelli superiori ai 5-6000 metri ha richiesto una forte capacità di recupero notturno. Avere con me un prodotto che mi abbia consentito di dormire replicando condizioni molto simili a quelle di quando posso dormire comodamente a casa è stato fondamentale anche dal punto di vista psicologico. Un buon risveglio, a livello mentale è la prima iniezione di fiducia e di energia quando ci si deve mettere in sella per un tempo così lungo 

Posso affermare di aver capito quanta importanza rivesta il ruolo del sonno nell’attività di uno sportivo proprio da quando mi cimento in una disciplina estrema. Una disciplina in cui l’aspetto psicologico è a dir poco fondamentale: svegliarsi di buon umore è al pari del potersi alimentare con gusto seppur correttamente, e il sorriso che restituisce un ambiente circostante sereno, fa sì che il fisico sia in grado di tirare fuori quel surplus di energie necessarie ad affrontare challenge che, sulla carta, possono apparire impossibili. 

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