Partiamo da una semplice evidenza. Se pur con tempi e modalità che tra loro possono differire, tutti dobbiamo dormire. Le domande, cui spesso si cerca risposta quando parliamo di questo tema, generalmente sono due: perché dormire? E soprattutto, qual è la differenza, se c’è, tra dormire e dormire bene?
Lo studio di David Samson
Spesso la risposta a queste domande si trova analizzando a ritroso la storia dell’evoluzione umana. Dello stesso avviso è David Samson, antropologo della University of Nevada, che per rispondere a queste domande ha studiato il comportamento dei nostri antenati primati: gli scimpanzé. Il loro sonno è difatti molto simile al nostro: circa 9,7 ore con una fase Rem di 1,4 contro la media di 8 ore e una fase Rem di 1,9 dell’uomo.
Samson ha indagato il comportamento “insolito” di questi animali che, prima di costruire il proprio giaciglio, sono molto attenti nella selezione degli alberi. Questo dimostra che la necessità di costruirsi un giaciglio non risponde solo ai bisogni primari di sicurezza e autoconservazione ma ha giocato un ruolo più importante nell’evoluzione degli esseri umani.
Evidentemente gli scimpanzé oltre ad aver a cuore la propria incolumità danno molta importanza alla loro qualità del sonno. Gli alberi sono scelti in base alle proprietà del legno: più stabile ma anche più comodo.
Su quale “letto” preferiscono dormire gli scimpanzé?
Nel corso del suo studio Samson ha misurato la rigidità e la resistenza alla flessione del legno di sette specie arboree usate abitualmente dagli scimpanzé della riserva di Toro-Semiki, nell’Uganda occidentale. Il risultato è incredibile: il 73,6% era costruito con il legno dell’albero di Cynometra alexandri, il più forte tra le sette specie prese in esame. Questo albero presenta una seconda particolarità: la distanza tra i germogli è tale da rendere facile intrecciarli permettendo cosi agli scimpanzé di costruirsi un “materasso a molle” solido e soprattutto comodo. E’ incredibile come questi animali sappiano riconoscere le proprietà dell’albero e come siano interessati ad assicurarsi una buona dormita.
E tu dormiresti mai nel letto di uno scimpanzé?
Molti potrebbero immaginare che il letto di uno scimpanzé per quanto comodo non sia il massimo come igiene. E invece è proprio il contrario. Uno studio della North Carolina State University dimostra che il letto dello scimpanzé è più ordinato e pulito del nostro. Lo scimpanzé è un animale molto attento all’igiene personale e anche per questo motivo cambia frequentemente il posto dove dormire. Analizzando i loro giacigli si è scoperto che contengono una quantità di batteri provenienti dal loro corpo inferiore a quelli presenti nel letto dell’uomo. Questo comporta una serie di vantaggi: dal limitare la presenza di patogeni e parassiti al ridurre la presenza di odore che potrebbe attrarre diversi predatori.
Qual è stato dunque il ruolo del sonno nell’evoluzione dell’uomo?
Anche in questo caso partiamo da un’evidenza. Le scimmie antropomorfe, uomo compreso, hanno una caratteristica unica: sono gli unici primati a costruirsi un letto su cui dormire. Gli altri primati continuano a dormire sui rami.
Guardando diversi studi condotti sugli oranghi si evince come una migliore qualità del sonno, con periodi maggiori di sonno REM, è correlata ad effetti positivi sulla memoria e le capacità cognitive. Dunque, è possibile che il sonno abbia contribuito allo sviluppo di un cervello più grande e complesso. Questo miglioramento delle capacità ha sicuramente comportato un vantaggio evolutivo determinante alle scimmie e all’uomo stesso.
Bibliografia
Samson, D.R. and K. D. Hunt. Chimpanzees preferentially select sleeping platform construction tree species with biomechanical properties that yield stable, firm butcompliant nests. PLOS ONE 9: 1 – 8