Ciao Barbara, la prima domanda è sempre la più scontata. Da dove nasce la passione per il calcio?
La mia passione per il calcio probabilmente nasce da dentro, alimentata dalla stessa passione di mio papà e di mio fratello. Giocavo, fin da piccolissima, con loro nel cortile di casa fino a spingermi al campetto del paese per vedere mio fratello più grande di 3 anni allenarsi; finchè un giorno entrai nel campetto anche io a fare i miei primi allenamenti in una squadra di tutti maschi.
Una costanza sorprendente in campo e fuori. Qual è il tuo segreto?
Non esistono segreti, penso che la mia passione mi abbia portata ad essere sempre presente, mi divertivo ed era questo che contava per me ed anche per la mia famiglia.
Tu sei uno dei volti più amati dello sport italiano. Negli ultimi mesi proprio lo sport si è compattato in messaggi positivi, di speranza e fiducia. Senti questa responsabilità da atleta?
Sicuramente adesso essere riconosciuta e seguita mi carica di responsabilità, ma non faccio niente di diverso da ciò che facevo prima; mi piace essere me stessa perchè credo di essere una persona normale con dei sani principi. Credo anche che bisogna cercare di far passare dei messaggi importanti quando la gente comunque ti riconosce come personaggio pubblico, quindi avere la sensibilità di affrontare temi particolari avendo sempre però un punto di vista personale.
Un anno fa è iniziata la collaborazione con Dorelan ReActive e tra l’altro in una situazione particolare (ndr infortunio). E’ cambiata la tua percezione rispetto questo tema?
Riposare bene per un atleta è molto importante ed io pensavo di potermi tranquillamente addormentare ovunque; sicuramente negli ultimi anni questa percezione si è modificata e da quando ho provato Dorelan Reactive ho scoperto un nuovo modo di riposare.
Come mai spesso si sottovaluta il ruolo del sonno e si dà importanza solo all’alimentazione o, nei peggiori casi, solo all’allenamento?
A volte si esce un po’ dagli schemi, un atleta è una persona che lavora con il suo corpo e come ben si sa il corpo è una macchina complessa che ha bisogno di molte cose per stare bene; ne avete elencate tre ed io aggiungerei anche il profilo psicologico che può modificarsi molto nei diversi momenti di una stagione. Non è facile accorgersi di tutto, però per potersi allenarsi bene ed al massimo è fondamentale aver riposato bene, essersi nutriti bene e stare bene psicologicamente.
Sei nel pieno della maturità sportiva. Cosa cambia in preparazione rispetto i primi anni e come è cambiato il tuo approccio al recupero?
Negli ultimi anni ho acquisto una fondamentale percezione del mio corpo, capisco molto di più di cosa ho bisogno e cosa può farmi del male, è più semplice riconoscere un momento di affaticamento e proprio per questo presto attenzione al riposo ed al recupero, momenti fondamentali per riuscire a stare sempre al massimo.
Una carriera sempre in crescendo. Hai mai pensato di raggiungere questi risultati e quale il sogno nel cassetto?
Quando ero bambina non avevo un sogno nel cassetto e non pensavo di poter sognare una vita così bella, ma forse il segreto è stato proprio questo; vivere ogni giorno in modo sereno sfruttando le occasioni che mi capitavano, ovviamente lavorandoci duramente. I miei sogni adesso sono quelli di poter vincere una Champions’ League oppure qualcosa di importante con la mia nazionale.
Un consiglio per tutte le ragazze che vogliono avvicinarsi a questo bellissimo mondo del calcio femminile?
Il calcio è uno sport coinvolgente e molto istruttivo, ti permette di conoscere e rapportarti con molte persone, quindi ti aiuta nelle relazioni e nel riconoscere le regole per poterle rispettare. Ti permette di stare in gruppo e divertirti. Non voglio più parlare di differenze di genere, il calcio è calcio e se ti piace corri al campo.