Concretezza, capacità di lavorare a testa bassa, puntando sempre al prossimo obiettivo, un passo, anzi, una bracciata per volta. Sia nei bacini chiusi che in acque aperte. Sono le qualità di una campionessa come Martina Grimaldi, uno dei nomi su cui si concentrano maggiormente le aspettative italiane nel nuoto. Classe 1988, la bolognese in forza alle Fiamme Oro e al Circolo Nuoto Uisp di Bologna ha dominato per anni i 10 km – con un oro mondiale e due ori europei – e negli ultimi anni ha trovato la sua strada nel gran fondo, i 25 km, salendo sul gradino più alto del podio ai Mondiali di Barcellona nel 2013 e agli Europei di Berlino nel 2014. Nel 2016 sbaraglia le avversarie con un altro primo posto europeo in Olanda, mentre nel 2017, ai Mondiali di Balaton ha chiuso in quarta posizione. Un impegno che richiede costanza anche nella vita quotidiana, tra allenamenti, alimentazione, stile di vita e riposo. Oggi ci racconta come affronta queste sfide.
Qual è il rapporto tra recupero e performance?
Sono tante le variabili che entrano in gioco, e che possono in qualche modo sabotare i nostri sforzi. Proprio per questo è fondamentale intervenire dove possiamo, curando gli aspetti su cui possiamo avere un controllo diretto, e ne voglio citare tre: l’idratazione, l’alimentazione e il riposo. Sono la chiave del recupero, fase necessaria per qualsiasi atleta che deve affrontare ogni giorno un allenamento o una competizione, e per questo deve potersi ricaricare fisicamente e mentalmente. Ma vale per ogni persona, indipendentemente dallo sport: è una questione di salute, anche chi fa una vita sedentaria ha queste necessità.
Quanto è importante un sonno di qualità per uno sportivo, ma soprattutto per la sua strategia di allenamento?
Il sonno entra a pieno diritto tra gli elementi decisivi per una performance al meglio delle proprie possibilità. Noi fondisti del nuoto, esercitandoci, sovraccarichiamo soprattutto le spalle e le braccia, i velocisti anche la parte inferiore del corpo: la notte serve per ricaricarci e rigenerarci.
Personalmente non ho mai avuto bisogno di dormire molte ore, mi riposo bene la notte e mi stendo una mezz’ora dopo pranzo, prima degli allenamenti pomeridiani. L’importante è evitare i risvegli in piena notte, e raggiungere uno stato di sonno profondo. Ci aiuta, specialmente vicino alle gare, ad essere attenti e concentrati e a non disperdere energie.
Grazie al materasso per gli atleti hai migliorato il tuo recupero?
Ormai è quasi un anno che lo utilizzo a casa, anche se in trasferta mi devo adattare a ciò che trovo. Posso dire che mi riposo profondamente, senza quelle fasi di risveglio che disturbano il sonno. E posso cominciare nel modo migliore la giornata. Me ne accorgo anche perché mi sveglio spontaneamente prima che suoni la sveglia, avendo evidentemente dormito abbastanza. Sono stati mesi di lavoro intenso, e secondo il mio allenatore quest’estate ho raggiunto una particolare “potenza”.
Ci puoi dire quali sono le tue sensazioni? Come descrivi l’esperienza di sonno sul nuovo materasso?
Mi sono trovata molto bene, sia con il materasso che con il cuscino, che nonostante fosse differente dai miei standard – ero abituata a quelli molto alti e soffici – si è rivelato un ottimo alleato. Una bella esperienza di comfort.