Gli esordi e la prima vittoria
Era il lontano 2005, la mia prima gara di triathlon, e di quel giorno ho un ricordo indelebile nella memoria. Sentii la fatica più grande mai provata nella mia vita, ma poi fui sovrastato da un’intensa gioia per la soddisfazione di aver tagliato il traguardo come terzo.
Ad attendermi c’erano i miei genitori, un po’ preoccupati nel vedermi disteso a terra, stremato e col fiatone, ma anche felici per me quando si accorsero dell’enorme sorriso che avevo sul viso.
Cosi è iniziata la mia avventura in questo meraviglioso sport chiamato triathlon. Tredici anni fa il mio allenatore di nuoto, vedendomi portato per la corsa e sempre in giro a fare il matto in bicicletta, mi propose questo sport, al tempo “diverso” ma che oggi va tanto di moda.
Non so dirvi quale sia il piacere nel competere in queste tre discipline una dietro l’altra a massima velocità, ma è qualcosa di magico che ti trasporta in un’altra realtà della quale ti innamori.
Una sensazione che poi ricerchi in ogni gara entrando in un circolo vizioso che ti porta a indossare quel body aderente e il pettorale ogni weekend per inseguire quel piacere, quel misto di fatica, adrenalina e dolore che dopo il traguardo si trasforma in pochi secondi di pura estasi.
Lavorare per un obiettivo: Tokio 2020
Ogni giorno mi alzo per inseguire quel sogno, quel traguardo, quell’istante che vale una vita. Mi alleno 4 ore e mezzo tutti i giorni e si versano lacrime e sudore per un obiettivo: le olimpiadi di Tokio 2020. Le olimpiadi sono un sogno per qualunque atleta. Sarà un percorso lungo e difficile fatto di vittorie e sconfitte. Però ce la metterò tutta per raggiungere questo traguardo.
Poi chissà se la mia voglia di nuotare, pedalare e correre crescerà tanto da potermi permettere di provare un Ironman, la distanza più lunga di questo sport.
Grazie a chi mi supporta: il valore aggiunto di ReActive
In questo ultimo anno ho avuto la fortuna di collaborare con Dorelan per il progetto ReActive. Massimizzare il recupero tra un allenamento e l’altro è stato fondamentale per aumentare i carichi di lavoro e la crescita delle prestazioni, evitando infortuni e sovraccarichi. Il riposo, spesso sottovalutato è fondamentale in uno sport di resistenza come il triathlon.