La salute, per definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, è il completo benessere da un punto di vista fisico, chimico, psichico e sociale; non l’assenza di malattia. Questa definizione prevede, pertanto che la salute sia il risultato finale di uno stile di vita corretto.
Uno stile di vita corretto si basa su alcuni pilastri fondamentali, ovvero: l’alimentazione, l’esercizio fisico, l’idratazione, la respirazione corretta, il pensiero positivo e la gestione dello stress. Un ulteriore pilastro fondamentale su cui si poggia è il riposo. L’importanza della qualità del sonno è d’indiscutibile importanza, al fine di condurre una vita all’insegna del benessere. Poter recuperare le energie durante le ore di sonno che ci concediamo, è importante, ma purtroppo non è scontato. Molti fattori possono fare in modo che ciò non accada.
Il modo in cui dormiamo, innanzitutto, ci dice se alcuni sintomi che le persone lamentano hanno una matrice biomeccanica. Infatti, si dovrebbe evitare di dormire a pancia sotto, perché questa postura causa una pressione anormale sulle faccette articolari della colonna vertebrale (specialmente se lo facciamo, con le testa e le spalle su un cuscino alto), ed una disfunzione del cingolo pelvico se, oltre a dormire proni, lo si fa con le ginocchia piegate. Inoltre, quando si dorme a pancia sotto, il collo è costretto a rimanere in una posizione di rotazione forzata, che può favorire l’insorgere di blocchi (sublussazioni vertebrali) a livello cervicale.
Le posture corrette da adottare nel sonno sono: supini, con un piccolo cuscino morbido sotto le ginocchia, affinché esso scarichi il carico biomeccanico che, seppur minimo, si può avere sul tratto lombare della colonna (in casi di rettilineizzazione del tratto – più comune di quanto si pensi), oppure, ancor più preferibile, dormire su di un fianco (col cuscino che in questo caso va collocato tra le ginocchia).
Andando ad analizzare l’importanza del sonno in maniera più approfondita, possiamo parlare di cosa sia un sonno riposante. Il cervello umano possiede vari ritmi:
- il ritmo gamma (30,1 – 42 hertz) che si registra in fasi di tensione oppure durante dei task cerebrali più complessi, come fare i calcoli matematici.
- il ritmo beta (14 – 30 hertz) si registra in un individuo, quando costui si trova in una condizione di veglia vigile, vale a dire durante il giorno.
- il ritmo alfa (8 – 13,9 hertz) è tipico della veglia ad occhi chiusi e negli attimi antecedenti l’addormentamento.
- il ritmo theta (4 – 7,9 hertz) è tipico del sonno REM, ovvero la fase del sonno in cui si fanno i sogni, e le fasi 1 e 2 del sonno NREM.
- il ritmo delta (0,1 – 3,9 hertz) che si registra durante il sonno profondo.
Un sonno riposante consiste di almeno 7 ore che devono avere almeno 3/4 ore in fase delta, che è proprio la fase in cui si recuperano le energie, e altrettante in fase theta. Qualora queste necessità venissero a mancare, non saremmo in grado di recuperare, e all’esame chiropratico e kinesiologico, potremmo riscontrare debolezza diffusa dei muscoli, che per l’appunto, sono controllati dal cervello. In ultim’analisi, la debolezza (o l’ipertonicità) dei muscoli provoca anomalie posturali.
Negli studi chiropratici, spesso si riscontrano problemi che hanno a che fare con il modo in cui si dorme, pertanto ecco alcuni consigli. Innanzitutto, è importante dormire su di un letto, non un divano, dopodiché questo letto deve avere le giuste prerogative per garantire, da parte sua, un sonno riposante. Esse sono: avere una struttura del materasso rigida, ma con una superficie d’appoggio soffice, per questo negli ultimi anni stanno andando in gran voga i famosi “topper”.
Un’altra prerogativa è l’essere in grado di addormentarsi relativamente presto rispetto a quando ci mettiamo a letto. Questo non può accadere se facciamo uso di dispositivi elettronici (tv, smartphone, tablet, computer ecc.), perché i loro schermi emanano in tipo di luce che simula quella solare, pertanto confondendo il nostro sistema nervoso, la ghiandola pineale nella fattispecie, la quale inibirà la secrezione di melatonina (l’ormone del sonno), credendo che sia giorno. Per questo motivo sarebbe ideale non utilizzare dispositivi elettronici dopo cena, ma considerando che viviamo nel XXI secolo, il compromesso che si trova con i pazienti, è di smettere di utilizzarli mezz’ora prima che ci si metta a letto.
Federico Di Stefano, Doctor of Chiropractic