La Colnago Cycling Festival è una due giorni di festa dedicata a tutta la famiglia, dai piccoli ciclisti in erba fino ai più grandi, pronti a mettersi in gioco sulle strade del Lago di Garda. Tra storia del ciclismo e buona cucina, Desenzano del Garda si trova in una posizione ideale per mettersi alla prova in selle ad una bici. Alla vigilia della nona edizione della Granfondo, intervistiamo Tazio Palvarini organizzatore e responsabile marketing della Colnago Cycling Festival.
Raccontaci come è nato il progetto Granfondo Colnago?
Il Progetto Colnago Cycling Festival è nato nel 2012. Avevamo già basi organizzative sul territorio perché la nostra società organizzava dal 2003 una Granfondo a Desenzano. Poi nel 2012 è nato questo accordo con il Cavalier Colnago.
La Granfondo Colnago è ormai una realtà consolidata nel panorama italiano. Come si è evoluta negli anni?
C’è stato un incremento costante negli anni. In realtà non abbiamo mai insistito sui numeri, ma abbiamo preferito puntare sulla qualità e sui servizi. È stata questa scelta che ha fatto sì che poi i numeri venissero da sé e che l’evento sia arrivato ad essere uno fra più partecipanti.
Quali sono i punti di forza e il posizionamento che avete perseguito nel mercato degli eventi sportivi?
Il nostro punto di forza è sicuramente l’unione di due eccellenze in una sola occasione: da un lato il Lago di Garda, perla turistica e naturalistica, e dall’altro Colnago, marchio sinonimo della qualità del made in Italy.
Riconfermarsi di anno in anno non è mai semplice. Quali sono gli elementi che vi contraddistinguono e vi permettono ogni anno di riconfermare il numero di partecipanti?
Riteniamo che per garantire un grande evento la chiave, insieme alle idee, sia l’organizzazione: in seguito al lavoro svolto in questi anni, si è creata una macchina organizzativa consolidata che lavora un anno intero per questo evento.
Quali sono gli obiettivi nel medio periodo e quali ancora i margini di miglioramento?
L’obiettivo è sempre quello di creare un evento unico del suo genere. Per quanto si tratti già di un grande evento, il margine di miglioramento è ancora molto ampio: vorremmo lavorare soprattutto per accrescerne l’internazionalità e ci piacerebbe anche allungare la proposta di iniziative, passando da 3 a 5 giorni di festival.
Quali sono le aspettative per questa edizione?
Per questa edizione, come per le altre, l’aspettativa è quella di fare sempre al meglio e garantire il divertimento di chiunque prenda parte al Festival. Inoltre si punta a consolidare il nuovo percorso, spettacolare per le zone che attraversa, e riuscire a sensibilizzare ancora di più il territorio.
Un grande evento come la Granfondo Colnago permette di generare un impatto economico importante per il territorio. Come rispondono i diversi attori locali?
Noi abbiamo un ottimo rapporto con le realtà locali: credendo molto nell’iniziativa ci appoggiano e collaborano attivamente alla riuscita dell’evento.
Quanto valore restituisce il territorio alla Granfondo Colnago e quanto viceversa?
Per quando riguarda ciò che la Granfondo dà al territorio, basti considerare che dei 4.000 partenti oltre 2.000 provengono da 500 km di distanza. Questo fa dedurre che debbano alloggiare a Desenzano, probabilmente con a seguito la famiglia. Viceversa il Lago di Garda è una cornice unica per un evento come questo ed è l’asso vincente vista la bellezza del territorio e la sua ospitalità.
Dorelan col prodotto ReActive è stata la prima azienda del settore bedding a identificare i bisogni degli sportivi e a dar loro un prodotto tecnico. Cosa ci dici a tal proposito considerando anche che sei stato uno dei primi a conoscere e sposare il progetto?
Cosa posso dire? Chi l’ha progettato è un visionario. Il mercato è saturo di prodotti, ma non si trovava un prodotto di grande qualità e tecnologicamente avanzato come ReActive. Come non potevamo sposare un progetto cosi? ReActive è il prodotto che mancava ad uno sportivo. Non pensiamo solo ai professionisti, consideriamo anche ai nostri cicloturisti che si devono dividere tra allenamenti, famiglia e lavoro: quale valore aggiunto può dare alla loro performance un giusto riposo? Un’enormità. Per questo credo che chi l’ha inventato aiuterà sostanzialmente a rendere anche il nostro ambiente meno stressante.
La scelta della bici rientra in un processo di consapevolezza dello strumento tecnico, cosa che ad oggi non accade per il materasso. Ci dai una tua opinione in merito?
È vero, il cicloamatore spende migliaia di euro per una bicicletta e poi non valuta l’importanza di un buon materasso. Il problema che di base un ciclista, e in generale uno sportivo, ama soffrire e continua a pensare a come aumentare la sua performance: riposare va contro la sua natura. È per quello che bisogna educarli al giusto stile di vita: per essere un buon atleta serve il giusto equilibrio fra allenamento e riposo.
Questo è il terzo anno di collaborazione tra la Granfondo Colnago e ReActive. Tirando le somme di quanto fatto ad oggi cosa possiamo dire?
Abbiamo creato un’ottima sinergia. Non perché ci siamo anche noi, ma l’azienda Dorelan in questi tre anni ha fatto tutte scelte di marketing azzeccate, collaborando solo partner di qualità sul territorio nazionale: in questo modo in poco tempo il brand è diventato immediatamente riconoscibile nel nostro mercato. Legare il marchio Dorelan ReActive all’evento Colnago vuol dire unirlo ad un’altra eccellenza: si parla di un marchio che da oltre sessant’anni produce il grande made in Italy e lo distribuisce in tutto il mondo.
Quant’è importante un buon riposo per voi che lavorate dietro le quinte di un evento?
Moltissimo, non riusciremmo a lavorare senza il giusto riposo. Anche noi siamo “atleti”, lavoriamo un anno per una performance di un weekend!