Secondo la scienza dell’allenamento l’incremento della prestazione atletica è la risposta funzionale dell’organismo ad una stimolazione specifica (stress) nell’ambito del training. E’ la teoria della supercompensazione: una volta che lo stimolo allenante (fase di carico) viene a cessare (fase di scarico) l’organismo non smette di reagire allo stress cui è stato sottoposto; al contrario, innesca un meccanismo di adattamento che aumenta la capacità e la potenza dei sistemi che hanno subìto lo stress. Un sottile equilibrio nell’alternanza di carico (periodo di allenamento) e scarico (periodo di recupero) che tende facilmente a rompersi se l’attenzione viene focalizzata unicamente alla componente di carico.
Ancora oggi sono pochi gli sportivi che sanno attribuire la giusta importanza al riposo; di fatto la maggior parte degli atleti esegue “ripetute” piuttosto che esercizi specifici, ma solo un numero esiguo di essi percepisce il riposo al pari di una sessione d’allenamento. Come preparatore atletico, condivisi gli obiettivi e valutate le potenzialità dell’atleta, mi concentro sullo sviluppo delle sessioni d’allenamento, fondamentali per ottenere incrementi prestativi, includendo lo stile di vita all’insieme dei fattori allenabili quanto la muscolatura.
Tuttavia, se sotto l’aspetto nutrizionale è facile incontrare disponibilità ad eventuali aggiustamenti, più difficile è invece parlare di sonno. Talvolta il sonno viene vissuto dallo sportivo con apprensione se non addirittura come perdita di tempo; per questo il tempo necessario a garantirci un adeguato recupero diventa “sacrificabile” al fine di guadagnare tempo pur di portare a termine i programmi stabiliti. Superfluo dire che si tratta di un errore da cui, chiunque voglia migliorare, si deve ben guardare.
La ricerca effettuata da Dorelan nell’ambito del progetto Reactive® offre uno spunto prezioso; il palese miglioramento ottenuto dal solo inserimento di un supporto di qualità per il sonno rende facilmente l’idea di quanto ci sia da migliorare in questa direzione, aprendo ad atleti e allenatori un nuovo fronte di dialogo sulla performance.