Raccontaci la tua vita sportiva, come ti sei avvicinato al triathlon?
La mia vita sportiva inizia all’età di 13 anni con il calcio, poi, a causa di qualche infortunio che si presentava un po’ più spesso del previsto, ho cominciato a praticare nuoto con il mio attuale allenatore che all’epoca era un triatleta. Così, dopo un primo periodo in acqua, mi chiese se volessi provare a praticare il triathlon.
Quanto è cambiata la tua routine quotidiana in questi anni?
Se parliamo di allenamenti, la routine è più o meno la stessa ma non mi pesa affatto. È il mio lavoro e poi ho la fortuna di essere supportato dalla mia famiglia e circondati da tanti amici/atleti che condividono con me allenamenti e momenti di svago. La cosa che sicuramente è cambiata nel corso degli anni, con l’aumentare delle distanze in gara (e con l’età), è l’attenzione posta sul fattore recupero che diventa sempre più importante, al pari di nuoto, bici e corsa, rientrando di fatto nel gruppo della “quarta disciplina” del triathlon. Oggi ogni minuto che guadagno in questa fase è prezioso per affrontare tre allenamenti al giorno al meglio della condizione.
Come stai preparando la prossima stagione?
Per la prossima stagione mi preparerò in modo simile a quanto fatto per questa. Sarò a riposo ancora fino a Natale, poi ricomincerò ad allenarmi. Ad inizio gennaio sarò in Liguria per uno dei miei Camp, dopodiché mi sposterò per due periodi a Lanzarote dove farò altri due Camp, a cui aggiungerò altri giorni di allenamento. Per quanto riguarda il programma gare i tre appuntamenti principali della prima metà di stagione saranno Ironman Sudafrica il 7 aprile, Ironman Lanzarote il 25 maggio, e il Challenge Roth il 7 luglio. Tra queste gare inserirò sicuramente anche due o tre 70.3. In questo momento di pausa, sto cercando di stare attento, e sto seguendo un regime alimentare controllato. Poi, siccome prevedo di iniziare ad allenarmi proprio appena prima del periodo natalizio, gli sgarri saranno compensati dalle maggiori calorie bruciate. Dovrei riuscire a passare il periodo indenne.
Quali sono le tue tecniche di recupero dopo una gara Ironman?
Diciamo subito che il recupero post Ironman è fondamentale perché è da quello che dipende (molto) l’integrità fisica dell’atleta. Immediatamente dopo una gara cerco di ottimizzare la fase di recupero con una seduta di elettrostimolazione mirata a sciogliere le gambe il più possibile, solitamente in hotel nel post gara, dopo la doccia. Nei giorni a seguire cerco di fare uno o due massaggi di scarico e, come allenamento, solamente del nuoto sciolto senza lavori, e della bici agile (sempre al massimo un allenamento al giorno), e possibilmente qualche giorno di vacanza! Una volta a casa, poi, naturalmente, mi concentro sul riposo, cercando di dormire più ore possibili.
È passato ormai un anno da quando sei entrato nel progetto ReActive. Ci fai un bilancio di questa avventura?
Il bilancio di questa stagione è sicuramente positivo, rimane però il rammarico per l’incidente che ho avuto a Kona è che non mi ha permesso, di fatto, di gareggiare. Sicuramente la maggior attenzione sul recupero ha dato i suoi frutti e, nonostante gli anni che passano, è la stagione in cui sono riuscito a sostenere meglio i carichi di allenamento.